Industria chimica: valutazione dei rischi e sostanze pericolose
Le “ Linee di indirizzo per l’applicazione di un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro per l’industria chimica”, è un documento formalizzato dall’ INAIL insieme alla Federchimica in merito ai processi operativi e la gestione degli agenti chimici pericolosi.
Per le imprese la gestione di tali agenti chimici e la sua procedura viene segnalata nel decreto legislativo 81/08 nel quale il datore di lavoro ha l’obbligo di fare una valutazione del rischio chimico ed “l’individuazione dei pericoli e l’analisi dei rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori, derivanti dall’uso di agenti chimici pericolosi come richiesto dalla normativa applicabile”.
Tale valutazione viene applicata a tutte le attività dove sono presenti agenti chimici pericolosi, in particolare riguarda gli agenti chimici presenti in tutte le sue forme, sia quella che deriva dal loro impiego specifico sia nella forma in cui vengono smaltiti.
Il documento INAIL sopra citato si suddivide in tre macro riferimenti da seguire per la valutazione del rischio chimici:
- La gestione degli agenti chimici pericolosi: valutazione del rischio
Nella valutazione del “rischio chimico” deve essere valutato sia il rischio per la salute dei lavoratori in merito alle proprietà tossicologiche degli agenti chimici, sia la valutazione in merito di sicurezza dovuto a possibili incedi ed esplosioni dovuti alle proprietà chimico-fisiche.
- La gestione degli agenti chimici pericolosi: piani di controllo e schede dati
Il documento ricorda poi che, a seconda del risultato della valutazione dei rischi sulle sostanze chimiche utilizzate, l’impresa può “predisporre piani di controllo analitico degli aerodispersi eventualmente presenti al fine di poter garantire il rispetto dei Valori Limite di Esposizione Professionale in conformità con la norma UNI EN 689:2019 e/o piano di controllo per il rispetto dei Valori Limite Biologici”.
- La gestione degli agenti chimici pericolosi: rivalutazione e sostanze CMR
il documento per finire predispone un piano per la “rivalutazione del rischio” che deve effettuarsi:
modifiche organizzative; modifiche procedurali; modifiche di lay-out; introduzione di nuove sostanze; introduzione di nuove tecnologie; ogni qualvolta la specifica situazione lo richieda; modifica dei livelli di esposizione”.
Inoltre se sono utilizzate nel ciclo produttivo sostanze con caratteristiche di pericolosità e tossicità a lungo termine, quali le sostanze cancerogene e mutagene, “devono essere utilizzate particolari misure di prevenzione, protezione e sorveglianza sanitaria dei lavoratori esposti, che devono essere riportate all’interno del Documento di Valutazione dei Rischi”.
Riguardo alle sostanze CMR (cancerogene, mutagene, reprotossiche) il datore di lavoro deve periodicamente formalizzare una relazione sul loro utilizzo e sulla possibilità della loro sostituzione, secondo quanto disposto a livello regolamentare.